
“Quando devo sporgere denuncia?” – Uno sguardo al lavoro della Polizia cantonale di Berna
| Chantal Billaud
La Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC) è il servizio nazionale specializzato in consulenza e intermediazione in materia di prevenzione della criminalità destinate alle autorità e alla popolazione. Ci vengono ripetutamente poste domande sul tema della denuncia: qual è il momento giusto per sporgerla? Cosa succede dopo? E una denuncia serve davvero a qualcosa?
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Samandra Massarotti, agente della Polizia cantonale di Berna. Samandra lavora per il servizio interno, e in particolare nel cosiddetto ufficio denunce del posto di polizia ubicato in Waisenhausplatz a Berna. In questa intervista ci illustra il suo lavoro quotidiano e la realtà che si cela dietro una denuncia sporta in polizia.
Signora Massarotti, quali sono concretamente le sue mansioni?
Sono agente di polizia dal 2016 e ora sono madre di una bambina piccola. Per questo motivo ho lasciato il servizio al fronte per passare alla squadra incaricata di trattare i casi, attiva prevalentemente nel servizio interno. Oggi mi occupo di denunce, conduco interrogatori e lavoro alle indagini dietro le quinte. Naturalmente a volte mi manca il lavoro sul campo, ma apprezzo molto il fatto di poter lavorare a tempo parziale in ufficio.
Come è organizzato l’ufficio denunce del secondo Corpo di polizia più grande della Svizzera?
In pratica fungiamo da primo punto di contatto e inoltriamo i casi ai servizi specializzati competenti, conformemente alle procedure interne, oppure li trasmettiamo direttamente al Pubblico ministero. Le cittadine e i cittadini possono anche sporgere una denuncia direttamente al Pubblico ministero che poi ci incarica di svolgere le indagini del caso.
Il posto di polizia Waisenhaus è spesso molto frequentato. Data la sua posizione centrale nella Città di Berna, ogni giorno accogliamo cittadine e cittadini che vengono qui per esempio per sporgere una denuncia. A volte, questo può anche causare tempi d’attesa piuttosto lunghi. Allo sportello, le segnalazioni vengono smistate e assegnate a uno dei nostri tre uffici denunce. Questi uffici sono presenti in tutti i nostri oltre 50 posti di polizia nel Canton Berna. Tuttavia, gli orari di apertura e il numero di uffici denunce variano in funzione della sede.
A seconda della complessità della fattispecie, l’elaborazione di una denuncia può richiedere da alcune ore fino a un’intera giornata. In molti casi è necessario raccogliere ulteriori informazioni, mettere al sicuro il materiale probatorio, come registrazioni video, o intraprendere altre misure.
Quali sono i reati di cui si occupa più frequentemente nell’ufficio denunce?
A mio avviso, la maggior parte delle denunce che riceviamo riguarda reati contro il patrimonio, come il furto, e reati informatici quali la truffa online o il phishing. I casi di violenza, invece, vengono spesso denunciati direttamente in loco dove possiamo reagire immediatamente e dove il fattore tempo è talvolta determinante, soprattutto per il rilevamento e la preservazione delle tracce, la documentazione medica o la trasmissione di informazioni al Pubblico ministero competente.
Le capita mai di non registrare una denuncia dopo aver ricevuto una segnalazione?
Sì, mi capita. In determinati casi, le cittadine e i cittadini desiderano semplicemente segnalare quanto hanno osservato o chiedere un’informazione senza che sussista un reato penale concreto. In tali situazioni non ne consegue automaticamente una denuncia. Soprattutto nel caso dei cosiddetti reati perseguibili a querela di parte, sta alla parte lesa decidere se sporgere denuncia o meno. Personalmente mi prendo di volta in volta sempre il tempo necessario per spiegare alle vittime quali sono le loro possibilità. Molte persone non hanno familiarità con le procedure legali e una spiegazione chiara e comprensibile aiuta ad evitare malintesi.
Può capitare che le cittadine e i cittadini insistano nel voler sporgere una denuncia anche se non sussistono i presupposti. In tal caso, la denuncia viene trasmessa per la verifica al Pubblico ministero che poi decide se portare avanti o meno la procedura.
E cosa succede con i casi meno evidenti come il mobbing o lo stalking?
Se inizialmente sussiste il sospetto di un reato penale, avviamo le indagini, chiariamo la fattispecie e trasmettiamo i risultati al Pubblico ministero. Raccomandiamo sistematicamente alle vittime di documentare nel modo più accurato possibile gli episodi sospetti, per esempio annotando la data, il luogo, l’ora e le persone che possono testimoniare. Per affrontare fenomeni nuovi o complessi seguiamo corsi di formazione interni e disponiamo di linee guida e liste di controllo che ci consentono di fornire una consulenza mirata e di procedere in modo fondato e strutturato.
Come reagiscono le persone coinvolte in questioni delicate come la sextortion? È necessaria una particolare sensibilità in questi casi?
Sono spesso sorpresa dell’apertura con cui le cittadine e i cittadini affrontano i loro casi, anche quando si tratta di questioni molto personali. Ciò dimostra che hanno fiducia nella nostra professionalità.
Oggi molti reati vengono commessi online. Ha notato un alleggerimento del carico di lavoro grazie alla piattaforma di denuncia online “Suisse ePolice”?
No, al contrario. La tendenza mostra che si commettono sempre più reati anche online, ciò che a sua volta comporta un aumento delle denunce e lo svolgimento di accertamenti più approfonditi anche nel cyberspazio. Anche la polizia è presente online con la piattaforma di denuncia “Suisse ePolice” per determinati tipi di reati. C’è chi si reca al posto di polizia, viene a conoscenza dell’esistenza di “Suisse ePolice” e decide poi spontaneamente di sporgere denuncia da casa. È positivo che nel frattempo molte cittadine e molti cittadini utilizzino questa possibilità, risparmiandosi così i tempi d’attesa negli uffici denunce, ma anche queste denunce richiedono accertamenti e spesso finiscono sulla nostra scrivania. Se necessario, siamo però sempre disponibili ad aiutare.
È possibile sporgere denuncia in forma anonima?
Nel caso dei cosiddetti reati perseguibili a querela di parte, ossia quei reati che sono oggetto di un procedimento penale solo se la parte lesa presenta espressamente una querela, non è possibile sporgere denuncia in forma anonima. Nel caso degli altri delitti è possibile, a determinate condizioni, non divulgare certe informazioni. Discuto di volta in volta con le vittime delle loro preoccupazioni e le annoto nel verbale. Su richiesta, il Pubblico ministero può oscurare dati sensibili, ma un assoluto anonimato non è garantito.
Come gestisce le persone particolarmente turbate o diffidenti?
Per quanto mi riguarda, i colloqui che ho avuto finora si sono quasi sempre svolti con rispetto. Naturalmente ci sono situazioni delicate, perciò siamo contenti di non essere soli in ufficio. Di regola, però, la persona in questione è chiaramente interessata al nostro supporto che auspica, e questo crea solitamente un punto di partenza per collaborare.
Fa anche prevenzione a diretto contatto con le vittime?
Sì, assolutamente. Se per esempio qualcuno è stato vittima di una truffa online, gli spieghiamo come proteggersi meglio in futuro.
La ringraziamo vivamente per questa istruttiva chiacchierata!
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