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Gli "squali dei registri" tentano di ottenere denaro mettendo ripetutamente in atto la cosiddetta truffa degli annuari. Liberi professionisti o piccole PMI (e talvolta anche la PSC) ricevono l'invito ad iscriversi ad un registro (settoriale), invito fatto prevalentemente per fax e talvolta anche per telefono o e-mail. Praticamente in tutti i casi, l'identità del mittente è poco chiara e non può essere rintracciata.

Le fatture, dissimulate sotto forma di offerte, sembrano di volta in volta avere un vero carattere ufficiale, dando così l’impressione di professionalità, anche se in realtà si tratta di un inganno. Spesso i dati delle persone o aziende selezionate figurano già sul formulario. Le persone o aziende in questione sono poi invitate a verificare i dati e a ritornare il formulario firmato.

Se una persona firma e ritorna il documento, quest’ultimo vale come contratto concluso fra lo “squalo del registro” e la persona in questione. Quest’ultima si dichiara quindi apparentemente d’accordo di pagare per un’iscrizione dei propri dati in un registro cosiddetto “ufficiale”, iscrizione che però non ha alcun valore. Anche se l’offerta sembra gratuita, nelle frasi stampate in piccolo sta scritto che qualsiasi inscrizione è soggetta a spese. Il contratto può durare da uno a due anni e prevede il versamento mensile di un determinato importo. Gli “squali dei registri” speculano sul fatto che le persone pagheranno prontamente queste somme, sia perché non conoscono la situazione giuridica, sia per paura di dover affrontare una procedura d’esecuzione.

Cosa posso fare se sono diventato/a vittima di una truffa dell’annuario?

1. Impugnate il contratto!
La cosa migliore da fare è inviare subito una lettera raccomandata al mittente del formulario d’offerta e revocare l’ordinazione, appellandovi ad un errore di base o all’inganno intenzionale. Dovreste inoltre conservare una copia dell’impugnazione e di tutta l’ulteriore corrispondenza. Di regola basta impugnare una sola volta il contratto, per metter fine alle pretese.
2. Non date seguito alle richieste di pagamento!
I formulari d’offerta sopracitati non soddisfano i requisiti di legge in quanto violano la Legge federale contro la concorrenza sleale, e sono quindi illegali.
3. Se, malgrado le due misure sopracitate, doveste comunque ricevere un precetto esecutivo dall’ufficio d’esecuzione, fate opposizione entro 10 giorni!
Nell’opposizione spiegate di non essere d’accordo con le pretese del creditore. Così facendo interrompete la procedura esecutiva. Spetterà poi al creditore portare avanti tale procedura e far valere le sue pretese in tribunale.

Raccomandazioni della Prevenzione Svizzera della Criminalità:

  1. Informatevi sul fornitore e chiarite se si tratta di un’offerta seria.
  2. Non firmate nulla che non abbiate letto attentamente e capito, anche le Condizioni Generali di Contratto (CGC) stampate in piccolo.
  3. Se ricevete una fattura per un’iscrizione ad un registro, non pagatela in nessun caso e buttatela via immediatamente.
  4. Spiegate anche ai vostri impiegati la tattica degli “squali dei registri”.
  5. In caso di dubbio, non firmate nulla!

Maggiori informazioni

Nel flyer «Attenzione alle truffe degli annuari», pubblicato dalla Segreteria di Stato dell’economia SECO, troverete informazioni supplementari sulle truffe degli annuari e su come potete contrastarle.

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